La rassegna EXPA (Esperienze X Persone Appassionate) a cura dell’Ecomuseo Terra del Castelmagno propone per sabato 12 dicembre (ore 21) il secondo dei due appuntamenti della rassegna dedicati all’astronomia. A partire dalle ore 21 sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dell’Ecomuseo sarà infatti possibile assistere in forma libera e gratuita alla serata Il cielo della valle Grana, realizzata grazie alla fondamentale collaborazione della Società Astronomica Italiana e dell’Associazione Astrofili Bisalta.L’evento si inserisce anche nel calendario del festival letterario Leggere le Montagne, una celebrazione del patrimonio culturale alpino nell’ambito della Giornata Internazionale della Montagna (11 dicembre) che promuove le differenze e le somiglianze culturali esistenti nel territorio alpino, e allo stesso tempo, collega tra loro montagna e cultura.Ad aprire l’appuntamento sarà un intervento di Alberto Cora della Società Astronomica Italiana sul tema 𝘐𝘯𝘲𝘶𝘪𝘯𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘭𝘶𝘮𝘪𝘯𝘰𝘴𝘰 𝘦 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘢𝘴𝘵𝘳𝘰𝘯𝘰𝘮𝘪𝘢. A seguire alcuni membri dell’Associazione Astrofili Bisalta, realtà con sede a Chiusa di Pesio ma da molti anni legata alla valle Grana e in particolare a Castelmagno, luogo ideale per l’osservazione della volta celeste, porteranno l’attenzione sulla Luna e su come potrebbe evolversi il rapporto con il nostro unico satellite naturale nel prossimo futuro. In chiusura di serata infine sempre l’Associazione Astrofili Bisalta, meteo permettendo, condurrà una 𝘋𝘦𝘦𝘱 𝘚𝘬𝘺 𝘓𝘐𝘝𝘌, vale a dire una diretta al telescopio alla scoperta dello spazio profondo.
𝗹 𝗰𝗶𝗲𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗚𝗿𝗮𝗻𝗮 > Sabato 12 dicembre, ore 21; evento online a partecipazione libera e gratuita sul canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCbCVr03MktnTNRztxel9hNQ) e sulla pagina Facebook dell’Ecomuseo Terra del Castelmagno (https://www.facebook.com/Ecomuseoterradelcastelmagno/)
A causa della pandemia da Coronavirus l’annuale BarCamp Cielpiemontesi viene rinviato al2021.
Il motivo è precauzionale, tecnicamente si sarebbe potuto anche tenere, ma vista la sua caratteristica di gioioso incontro tra amici si preferisce non rischiare ed evitare di divenire un occasione astronomica di diffusione del virus.
Però possiamo fare delle anticipazioni, l’ottava edizione del BarCamp si terrà a Savigliano (CN), sarà curato direttamente dalla Sezione Piemonte e Valle d’Aosta e seguito in prima persona da Roberto Bonamico.
Non sappiamo ancora anticipare la data dell’evento che sarà decisa in base all’andamento dell’epidemia nella delicata fase invernale, ma speriamo in tarda primavera… durante un sabato prossimo alla Luna Piena!
Quindi fin da ora un arrivederci all’8a Edizione del BarCamp CIELIPIEMONTESI 2021
Raggiunta l’età della pensione, finalmente ho realizzato il mio sogno, nato con mio figlio adolescente, quando abbiamo iniziato a osservare il cielo con un Bausch & Lomb SC da 20 cm: ho costruito un Osservatorio astronomico nel giardino della mia casa! Del resto Savigliano ha dato i natali a Giovanni Schiaparelli uno dei più grandi astronomi Italiani.
Dal 2019 sono stato accettato e ammesso come socio di SAIt Società Astronomica Italiana e questo è per me un grande motivo di orgoglio.
La Cupola sotto i migliori auspici
L’OSSERVATORIO E I SUOI STRUMENTI
La costruzione è una casetta con struttura in ferro di 4,5×3,5 m, interamente rivestita di perlinato. Sopra la struttura poggia una cupola con diametro di 3 m, di tipo geodetico 2V (mezzo icosaedro), con apertura a doppio portellone. La struttura della cupola è in alluminio, con riempimento in compensato e rivestimento in vetroresina. La cupola è fissata su di un ferro a “T” e la parte inferiore poggia su una serie di mini pulegge che ne permettono la rotazione. La rotazione viene effettuata con un sistema motore-ruota dentata-cremagliera. Per il movimento, ho usato un motore a 12 V di un tergicristallo a due velocità. La cremagliera conta 1149 denti, in modo che per ogni dente lo spostamento sia di 0,31°.
In questa immagine si vede il sistema di rotazione della cupola costituito da un motore a 12 Vcc che tramite una ruota dentata porta in rotazione la cupola. Si vede inoltre l’interruttore che effettua un reset sul sistema di conteggio esattamente al meridiano in modo da correggere eventuali errori di conteggio della posizione
Questa misura dà anche il massimo errore in azimut sul posizionamento del telescopio. Essendo l’apertura della dimensione di circa 78 cm, non vi sono problemi di centraggio anche con strumenti di 40 cm di diametro. I portelloni sono comandati da quattro motori di alzavetri (recuperati da un demolitore auto) a 12 V CC con cremagliera. Tutta la struttura, così come l’elettronica e il software di gestione, li ho progettati e costruiti insieme a mio figlio Matteo. All’interno della cupola sono ospitati due telescopi; il principale è un Newton Marcon da 30 cm di diametro f/5 con una focale di 1,5 m; l’altro è un acromatico di 15,2 cm di diametro con focale di 1,2 m, montato in parallelo al primo.
Nell’immagine i due Telescopi ospitati all’interno della Cupola. Il principale u Newton Marcon da 30 Centimetri di diametro con in parallelo un rifrattore acromatico da 15 centimetri. Il primo viene utilizzato per la ricerca, ed il secondo per osservazioni visuali quando ci sono serate aperte al pubblico
L’Osservatorio è completamente automatizzato ed è gestito tramite due PC. Un computer gestisce tutte le attività della cupola, e la stazione meteo (apertura portelloni, rotazione della cupola, ritorno in posizione di parcheggio e chiusura portelloni, comandi manuali di cupola e telescopio), tramite un software prodotto da noi.
La videata di gestione della cupola e portelloni, ma anche del telescopio. Il softweare è stato scritto in casa ed anche tutta l’elettronica di gestione è stata progettata e montata in autonomia,
Quadro comandiI comandi per il funzionamento dei portelloni costruiti con delle lamelle striscianti. Questi striscianti servono anche per fermare la cupola in posizione di parcheggio
L’altro gestisce il telescopio/ CCD/ruota porta filtri, focheggiatore (interamente autocostruito con tecnologia Arduino). Tramite il software Voyager, che interfaccia i vari software di gestione: TheSky6 per il puntamento del telescopio e come planetario, Maxim DL per la gestione del CCD e della ruota porta filtri, All sky plate solver per la sincronizzazione con il cielo abbinato a Local Astrometry net, Plate solver 2 per il puntamento fotometrico . Il computer per il puntamento è un FS2 di Astro Electronic. Mentre per il collegamento da remoto viene usato Team viewer , che è sfruttabile liberamente per scopi non commerciali. Per l’accensione di tutti gli apparati ho installato un Son-off comandabile da remoto tramite app e pure una webcam ad infrarossi che provvede a rendere visibile tutto ciò che accade all’interno dell’osservatorio. Per la ripresa delle immagini, viene utilizzato un CCD della Atik con ruota porta filtri dotata di filtri fotometrici Cousin.
CCD, Ruota Porta Filtri, Focheggiatore, il tutto interfacciato dal softweare Voyager per la gestione da remoto
Una delle videate del softweare Voyager per comandi immediati
Esempio di script che permette di programmare una notte intera di lavoro. Al termine della sessione il softweare parcheggia telescopio e cupola ed invia una mail di fine lavoro. La webcam installate all’interno dell’osservatorio consente di seguire passo passo tutto ciò che accade.
LA COLLABORAZIONE CON LE SCUOLE E LA DIVULGAZIONE
Nel 2014, iniziata l’attività di osservazione, ho scelto di condividere la possibilità di questo mezzo, facendo divulgazione astronomica attraverso alcune collaborazioni ed ho iniziato con il Liceo Arimondi e l’Università delle Tre Età di Savigliano (CN). Inizialmente la scuola ha raggruppato alcune classi per fare serate di osservazioni con spiegazione del cielo. Relativamente all’Università, ho invece intrapreso la strada di svolgere alcune lezioni in aula, per poi verificare con serate osservative ciò di cui si era parlato. In parallelo a ciò, ho lavorato su astrometria di asteroidi, al fine di ottenere il Codice Osservatorio dal Minor Planet Center. Questo codice è stato ottenuto nel 2016, perciò oggi l’osservatorio è conosciuto con la sigla K76 BSA Observatory Savigliano. Proseguendo negli anni, la collaborazione con la scuola si è trasformata in un progetto di “Alternanza Scuola-Lavoro” con l’obiettivo di eseguire una ricerca di nuove stelle variabili. Nel dettaglio, il progetto si compone delle seguenti fasi: si fanno analizzare da tre gruppi distinti di tre allievi ciascuno le immagini ottenute in anni di studio su asteroidi, impiegando il software MPO Canopus, per ricercare la presenza di stelle variabili in queste immagini; per gli eventuali ritrovamenti, occorre poi verificare sul sito dell’AAVSO (American Association of Variable Star Observers, www.aavso. org) se le stelle in oggetto sono già state censite; se una stella di cui si osserva la variabilità non è ancora stata censita, bisogna iniziare una serie di sessioni osservative sino ad avere un numero sufficiente di dati fotometrici per ottenere la sua “curva di luce”. Per insegnare agli studenti l’utilizzo di un Osservatorio astronomico in modo completo, sono state previste delle serate in collegamento da remoto, per inizializzare le sessioni osservative con i vari gruppi. Questa avventura di ricerca di stelle variabili è iniziata nell’autunno del 2016, grazie ai 50 gigabyte delle immagini raccolte dall’amico astrofilo Andrea Ferrero a partire dal 2010 per una ricerca sugli asteroidi. Anche Ferrero è proprietario di un Osservatorio autocostruito (codice MPC B88). Il lavoro di ricerca ha già fruttato la scoperta di quaratanove nuove stelle variabili, tutte pubblicate sul sito AAVSO con il nome P-VASAR_V1-V49 (nome che abbiamo assegnato alla nostra survey, che deriva da Project Variable Star Andrea Roberto).
La curva di luce della stella P-VASSAR_V22 scoperta il 29-03-2018 con i ragazzi del Liceo Arimondi di Savigliano come coscopritori. La stella in questione è di tipo EW (sistema doppio ad eclisse del tipo W Ursae Majoris.) Per vedere la pagina AAVSO andare a questo link: https://www.aavso.org/vsx/index.php?view=detail.top&oid=612058
Per noi è stato veramente motivo di grande soddisfazione il raggiungimento di questi risultati, perché dimostrano che anche con attrezzature modeste, grazie a determinazione e impegno e soprattutto unendo forze e conoscenze individuali, si può giungere a tanto. Ma ancora più importante è assistere alla soddisfazione e allo stupore di persone e ragazzi, quando per la prima volta possono osservare il cielo con l’aiuto di un telescopio. Ad oggi l’osservatorio si dedica all’analisi fotometrica di asteroidi al fine di produrre periodo di rotazione e ampiezza, e come risultato vi sono già quattro articoli pubblicati dal minor planet bulletin.
Inoltre l’attivita di divulgazione ha visto coinvolte anche scuole medie e scuole elementari e serate pubbliche svolte sia in osservatorio che all’aperto soprattutto in montagna a Pontechianale.
L’inquinamento luminoso è la forma più pervasiva di inquinamento che interessa il 60% della popolazione mondiale e quasi il 90% della popolazione dei paesi industrializzati. Il suo abbattimento costituisce un modo per ridurre i consumi energetici e indirettamente il riscaldamento del pianeta. Il 9 Febbraio 2018 la regione Piemonte ha approvato la legge 3/2018 in materia di prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso, legge che ha visto SAIt e INAF coinvolte in un percorso virtuoso per migliorare l’ambiente.
La sezione della Società Astronomica Italiana del Piemonte e della Valle d’Aosta nasce il 14 Ottobre 2013, grazie ai Soci: Piero Galeotti, Beppe Ellena, Alberto Cora, Angela Roncheil, Annalisa Deliperi, Mario Lattanzi, Richard L. Smart, Alessandro Spagna e Alessandro Sozzetti e altri.
Con lo scopo di promuovere la divulgazione tecnico-scientifica in generale e nelle scuole in particolare, la formazione nel campo delle Scienze fisiche-astronomiche, di coadiuvare le Istituzioni impegnate nella diffusione della cultura scientifica.
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